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Notizie di mercato
- Il controllo finanziario del Regno Unito ha dichiarato che tutti gli ATM crittografici non registrati devono essere immediatamente chiusi per evitare ulteriori azioni non divulgate.
- L’autorità di regolamentazione finanziaria centrale del Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA), ha emesso un severo verdetto relativo alla presenza di bancomat Bitcoin all’interno del Paese insulare.
- L’organismo di vigilanza ha citato la mancanza di struttura normativa, l’alto rischio di fluttuazione delle attività e i principi antiriciclaggio come ragioni dell’applicazione.
L’organismo di vigilanza finanziaria nel Regno Unito ha dichiarato che tutti non registrati criptovaluta Gli sportelli automatici devono essere immediatamente chiusi per evitare ulteriori azioni non divulgate.
Il regolatore finanziario centrale del Regno Unito, il Autorità di condotta finanziaria (FCA)ha emesso un forte verdetto relativo alla presenza di Bitcoin Bancomat all’interno del paese insulare.
L’organismo di vigilanza ha citato la mancanza di struttura normativa, nonché l’elevato rischio di fluttuazione del patrimonio e l’importanza di rispettare i principi stabiliti nella normativa antiriciclaggio come ragioni primarie dell’applicazione.
Il watchdog finanziario ha dichiarato: “Siamo preoccupati per i cripto ATM[s] operante nel Regno Unito, e contatterà pertanto gli operatori informando che le macchine saranno spente o dovranno essere affrontate ulteriori azioni”.
Ci sono circa 81 ATM Bitcoin nel Regno Unito, gestiti da otto società, secondo i dati analitici condotti da Coin ATM Radar. È opinione della FCA che queste società non abbiano presentato i documenti appropriati o ottenuto lo status di licenza per gestire tali servizi all’interno della giurisdizione.
Il precedente di questa sentenza è stato stabilito di recente il 15 novembre, quando il servizio di sportello automatico di criptovaluta incentrato su Bitcoin, Gidiplus Limited, ha ricevuto un avviso di decisione da parte della FCA che ha rifiutato la loro domanda come “fornitore di scambio di criptovalute”. Gidiplus ha continuato a impugnare senza successo la decisione di ribaltare la sentenza nella camera del Tribunale Superiore il 3 dicembre. La FCA ha concluso la propria valutazione ritenendo che nel caso della ricorrente mancassero gli elementi di prova necessari su come Gidiplus sarebbe rimasta entro i limiti della conformità in attesa della determinazione del proprio ricorso.
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