[ad_1]
La scuderia considera i suoi due piloti alla pari: quanto sia utile in chiave iridata è però da dimostrare, sarebbe imperdonabile ritrovarsi a fine novembre a fare i conti con qualche rimorso…
Ha vinto una Ferrari, viva la Ferrari. Lo ha fatto con Sainz, che ha rotto il ghiaccio al GP numero 150 in F.1 su una pista importante per la storia della rossa. Carlos ha corso bene, veloce e aggressivo, nonostante una sbavatura a inizio gara che ha aperto la porta a Verstappen. E va celebrato, perché la tenacia e la fiducia in se stesso – che l’hanno portato fin qui – hanno trovato finalmente il premio più grande. Ma è difficile per i tifosi gioire con gusto – come l’impresa dello spagnolo meriterebbe – perché Leclerc, che poteva guadagnare parecchi punti su un Verstappen in difficoltà, ha chiuso solo quarto. E non per colpa sua. Come a Monaco, Charles è rimasto vittima delle circostanze e delle decisioni del muretto box di Maranello. Galeotta è stata la safety-car, entrata in pista per lo stop della Alpine di Ocon a 13 giri dalla fine. Senza questo imprevisto Leclerc avrebbe conquistato il GP senza problemi. Dunque, è intervenuta una buona dose di malasorte. Ma, di fronte a una situazione non preventivata, il muretto del Cavallino ha preso ancora una volta una decisione discutibile sacrificando il pilota messo meglio nella classifica Mondiale impedendogli, in sostanza, di giocarsi la corsa. Quando la gara è stata neutralizzata gli strateghi della rossa…