Il 5 luglio il capo della diplomazia del Marocco, compirà una visita istituzionale a Roma, per incontrare il suo omologo italiano, ed i Presidenti di Camera e Senato . Ci auguriamo che , tra i tanti temi discussi si affornti anche anche quello delle celebrazioni del bicentenario delle relazioni dipolmatiche tra Italia e Marocco.
Infatti , fu nel 1825, sotto l’era del sultano Mulay Abderrahman, si continuò nella politica delle buone relazioni con gli europei. Il 30 giugno 1825, venne stipulato un trattato di commercio e di navigazione dal Regno di Sardegna con il sovrano marocchino in seguito all’insediamento a Tangeri di un Consolato indipendente di Sardegna. Fu firmato a Fez da Mulay Abderrahman e dal console Girolamo Ermirio.La stipulazione di questo trattato col Marocco, diede la possibilità per lo più a commercianti genovesi di insediarsi a Tangeri, a Mazagan, a Casablanca e a Mogador.
Il Regno d’Italia, proclamato il 17 Marzo 1861, succeddette nelle relazioni assunte dal Regno di Sardegna, ed ad esso dal 2 Giugno 1946 la Repubblica italiana . Sono quindi quasi due secoli di relazioni tra Italia e Marocco che andrebbero celbrate e commemorate. Sia l’Italia, sia il Marocco hanno tutto l’interesse a ricordare questo evento così importante.
Ma non deve essere una preparazione solamente istiuzionale, essa deve partire dal basso, deve vedere coivolta la comunità marocchina in italia e quella italiana in Marocco. Loro devono farsi carico di organizzare gli anni preparatori del bicentario. Le istituzioni sono importanti ma quello che più conta sono i popoli. Il popolo marocchino e quello italiano deve essere coinvolto nel far conoscere in Italia il Marocco e nel Regno l’Italia.
La comunità marocchina in Italia è tra le meglio inserite nel panorama sociale ed imprenditoriale, e l’Italia anche nella questione del Sahara marocchino mostra di non cadere nelle trappole di altre Nazioni e mantiene una politica costante , salutando con attenzione il processo di autonomia avanzata che il Marocco ha intrapreso per le proprie provincie meridionali.
L’augurio è che questo viaggio serva a consolidare e rafforzzare l’amicizia e la fratellanza tra i due popoli
Marco Baratto