In un modo dove risuona solo la parola “guerra”. Dove la distruzione sembra essere la sola risposta che il mondo sa dare alla popolazione. Risuonano come “fuori dal coro”. le parole del Re del Marocco. Parole di pace, di costruzione di prospettive future.. In questa ottica il discorso in occasione della “Marcia Verde” è emblematico. La “Marcia Verde” è la continuazione storica della lotta di liberazione iniziata durante la seconda guerra mondiale. Il fatto che sia avvenuta alla fine di fatto del regime franchista la ricollega , moralmente e spiritualmente al sacrificio delle truppe marocchine che combatterono il nazismo i
Il Re ha affermato: “L’interfaccia Atlantico-Africana soffre di una significativa carenza di infrastrutture e investimenti, nonostante il livello delle sue qualifiche umane e l’abbondanza delle sue risorse naturali”. In questa prospettiva, stiamo lavorando con i nostri fratelli in Africa, e con tutti i nostri partner, per trovare loro risposte pratiche ed efficaci, nel quadro della cooperazione internazionale. Ciò rientra nel progetto strategico del gasdotto Marocco-Nigeria”.
Il re Mohammed VI ha sottolineato che questo progetto mira all’integrazione regionale, alla crescita economica congiunta e all’incoraggiamento del dinamismo dello sviluppo sulla Striscia Atlantica, oltre a che “costituirà una fonte garantita per l’approvvigionamento energetico dei paesi europei”. Questa è la stessa tendenza che ha spinto il Marocco a lanciare l’iniziativa per creare un quadro istituzionale che riunisca i 23 paesi afro-atlantici, con l’obiettivo di consolidare la sicurezza, la stabilità e la prosperità comune”.
Questa è una grande occasione non solo per le nazioni afro-atlantiche ma anche per l’Europa. Penso , in questo momento agli accordi sull’energia con il Regno Unito, al progetto di collegamento ferroviario con la Spagna , tramite un tunnel sottomarino. All’attivismo che le Ambasciate di Ungheria e Serbia dimostrano nei confronti del Marocco.
L’italia non può e non deve perdere l’occasione per partecipare, in spirito di vera collaborazione al benessere dell’Africa. Non solo guardando ad una Nazione del Nord Africa sempre più difficile da gestire. Ma guardare invece anche al Marocco come nazione potenziale per il bene del continente africano.
Marco Baratto