Dopo la decisione di Neil Young e Joni Mitchell di rimuovere la loro musica dalla piattaforma streaming, l’azienda corre ai ripari per placare le polemiche nate dai podcast no vax di Joe Rogan
Spotify, la nota piattaforma di musica in streaming, è stata costretta ad intervenire per mettere pace ad una forte controversia nata dalla decisione di sostenere Joe Rogan, famoso commentatore televisivo e comico statunitense, noto per avere un proprio podcast, The Joe Rogan Experience, popolare sia su Spotify e YouTube. Un podcast no vax però. Perché Rogan è a sfavore dell’utilizzo del vaccino anti-Covid.
Ne è seguito un fiume di polemiche, tra cui, le più veementi, quelle giunte da artisti del calibro di Neil Young e Joni Mitchell, il quale hanno chiesto a Spotify la rimozione della loro musica dalla piattaforma in segno protesta contro Rogan. E nelle ultime ore anche Meghan Markle e il principe Harry si sono dichiarati preoccupati per il podcast no-vax di Rogan. I vertici di Spotify hanno così deciso di indicare le linee guida che segui la piattaforma per fermare l’informazione fuorviante sul Covid sui suoi servizi.
Podacast no vax su Spotify, da cosa nasce l’impiccio
Facciamo una premessa importante. Spotify ha concluso due anni fa un accordo da oltre cento milioni di dollari per avere l’esclusiva del podcast di Rogan. Ma nei giorni scorsi. Immaginate quindi l’impiccio. E l’abbandono di Spotify da parte di Young e Mitchell, con il conseguente…
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