Il riciclo oro in Toscana non sarà più soltanto appannaggio dei tanti compro oro Firenze e delle altre città toscane ma sarà alimentato anche dal primo impianto italiano in grado di recuperare oro e altri metalli preziosi dalle schede elettroniche.
Questo nuovo impianto che potrebbe essere operativo già entro la fine di questo anno sarà in grado effettuare il riciclo oro e di altri metalli preziosi come il palladio attraverso il processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale.
Come funziona
Si stima che lo stabilimento potrà trattare oltre 300 tonnellate di schede elettroniche l’anno, dai quali potranno essere recuperati oltre 200 chili di oro e altrettanti di argento oltre a rame e palladio metalli strategici a livello globale e non sempre facili da reperire sul mercato.
Questo procedimento di recupero di metalli è un esempio positivo di green economy a differenza di molti altri settori come quello delle auto che promettono miglioramenti senza apportare in realtà un vero beneficio all’ambiente perché si limitano a spostare l’inquinamento spostandolo in altri ambiti.
Grazie anche a particolari metodologie industriali che permetteranno di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di Co2 venti volte inferiore a quella prodotta nei procedimenti industriali tradizionali.
Collocazione dell’impianto
Il progetto di questo impianto si inserisce perfettamente anche come posizione geografica in quanto verrà realizzato ad Arezzo, famoso distretto orafo italiano, in una perfetta politica di produzione di filiera a chilometro zero, in considerazione delle tante attività orafe della zona aretina.
Questo progetto inoltre permette al nostro paese di dotarsi di una tecnologia che lo mette al pari di paesi più avanzati, verso i quali almeno fino ad oggi viene spedita la quasi totalità delle schede elettroniche per essere riciclate.