n queste ore , mentre tutti gli occhi sono puntanti sul medio oriente, un fatto rimane avvolto nel mistero e nel dubbio. Secondo le informazioni disponibili nella mattina del 29 ottobre 2023, durante la notte sono state segnalate quattro esplosioni vicino alla città di Smaran, nelle provincie meridionali del Marocco. Le informazioni non sono complete , e si teme , secondo alcuni che si tratti di un atto del fronte Polisario.
Le circorstanze sono effettivamente poco chiare. Dobbiamo precisare che si avvicina la data del 6 Novembre, anniversario della “Marcia Verde” , atto pacifico che riportò la piena unione alla Patria delle provincie meridionali.
Se, e ribadisco che si tratta solo di una supposizione, fosse un’atto da parte del Polisario, questo comporterebbe un tentativo di destabilizzare la regione ed aprire , dopo l’Ucraina e il Medio Oriente un terzo fronte. Negli scorsi mesi le agenzie avevano riporatato una interrogazione del Deputato del PPE, Antonio López-Istúriz White , rivolta all’ Vicepresidente della Commissione/Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza emerge che “Un rappresentante del Fronte Polisario ha recentemente affermato che l’Iran, attraverso la mediazione algerina, avrebbe fornito al Fronte Polisario droni ‘kamikaze’ da utilizzare contro il Marocco. L’uso di questo materiale militare nel Sahara occidentale rappresenta un grave rischio per la già fragile sicurezza e stabilità della regione e del Sahel. L’infiltrazione dell’Iran nella regione rappresenta un chiaro rischio per l’accordo di cessate il fuoco delle Nazioni Unite del 1991 e mette a repentaglio il processo di pace, il lavoro della missione delle Nazioni Unite nel Sahara occidentale e gli sforzi diplomatici dell’inviato personale del Segretario generale delle Nazioni Unite per portare le parti a nuove tavole rotonde.
La speranza è che si tratti di un incidente , la cosa al momento certa è che le esplosioni hanno colpito i tre quartieri, indica la stessa fonte, aggiungendo che i feriti gravi hanno ricevuto i primi soccorsi prima di essere trasportati all’ospedale di Laâyoune.