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Pensateci bene, cosa regala un viaggio? Cosa vi dona così, all’improvviso, senza che abbiate nemmeno il tempo di farci caso? Un sorriso. Già, viaggiare rende felici.
Anche ai più insicuri, a quelli che si chiedono “ma chi me l’ha fatto fare?”, ogni volta che devono iniziare a preparare una valigia, si, il viaggio regala un sorriso anche a loro. Come?
Ve lo spieghiamo subito.
Viaggiare rende felici per la scoperta del nuovo
Ricordate i vostri primi 3 anni di vita? No? Nemmeno noi.
Quelli dopo? Un pochino meglio? Ecco, i primi tre anni di vita di un bambino sono quelli con più scoperte al mondo. Quelli a seguire consolidano le scoperte e ce ne regalano di altre. Ed eravamo felici, oh se lo eravamo! L’entusiasmo di nuove scoperte, il coraggio dell’ avventura, la facilità con cui interagivamo col mondo esterno e con persone nuove e luoghi nuovi, anche se magari vicini a casa, ma per noi “una novità”. Eravamo così felici perché in fin dei conti stavamo scoprendo l’essenza del viaggio: scoprire, esplorare e conoscere.
Viaggiare risveglia in noi il bambino entusiasta, elettrizzato e magari anche un po’ spaventato, ma non per questo timoroso di andare avanti con l’avventura.
Gli occhi che brillano e il cuore che batte forte sono sono gli stessi che avevamo quei primi anni.
Il viaggio e la felicità di scoprire noi stessi
Il viaggio è immancabilmente una sfida con noi stessi. Ci si mette in gioco. Si esce dalla nostra comfort zone e si va verso l’ignoto, l’imprevisto. Ci viene richiesto uno spirito d’adattamento e una capacità di problem solving, anche dei più piccoli imprevisti, che spesso pensiamo di non avere.
E fidatevi, ogni volta che vi troverete di fronte a situazioni nuove vi stupirete delle vostre reazioni, di come avete agito e di cosa avrete fatto. Imparerete tanto, sempre, ogni singola volta.
Viaggiare rende felici per l’energia ritrovata
Abituati agli stessi tragitti, alle stesse azioni, alla stesse persone e a una stessa routine piano piano, senza accorgercene, smettiamo di “immaginare”, di pensare diversamente, di capire e comprendere “l’altro”.
Il viaggio e le esperienze che porta con sé sono la giusta ricarica di nuovi stimoli.
Rapportarsi con persone, posti, cibi, magari anche lingue e culture diverse, non solo arricchisce il nostro bagaglio di scoperte e curiosità, ma ci regala anche la capacità di sviluppare il cosiddetto PENSIERO LATERALE, ovvero quella capacità di osservare un problema o un ostacolo da diverse angolazioni.
Un superpotere insomma!
Viaggiare e far pace coi problemi, almeno per un po’
Lo sappiamo. Siamo d’accordissimo con chi dice che viaggiare non vuol dire fuggire dai problemi. Qualsiasi posto uno possa raggiungere loro ci seguiranno. Faranno le valigie e prenderanno il biglietto con noi senza nemmeno chiederlo.
Ma nessuno dice, però, che quelli, i problemi, ti seguono sì anche nel posto più lontano del mondo, ma se si accorgono della bellezza del posto, per un attimo smettono di far rumore. Si siedono vicino a te, pacca sulla spalla e ti dicono:
“Vabbè senti, che ne dici se ne riparliamo quando torniamo? Birretta?”.
Il viaggio quindi, non sarà la soluzione definitiva ai problemi, ma potrà comunque fungere da “silenziatore” per qualche istante. Permettendo di ricaricarci, di guardare le cose con più calma e magari anche con un occhio diverso e sereno.
Insomma, passiamo la vita a cercare la propria personale felicità. Non abbiamo indicazioni o google maps ad aiutarci, ma possiamo dire con scientifica certezza che VIAGGIARE è uno degli strumenti in grado di orientare al meglio la nostra bussola impazzita.
Magari durante il percorso troviamo una mappa dei pirati con la “X” che segna il punto esatto dove scavare.
E chissà, magari quella X potremmo essere proprio noi!
P.s.
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