Le agenzie di stampa stanno rilanciando la notizia che : ” Zakaria Moumni è stato condannato dai tribunali canadesi a pagare 30.000 dollari canadesi al direttore generale del gruppo Atlas Media, Rachid Najahi, a titolo di risarcimento del danno causato dalle dichiarazioni infondate rese pubblicamente dal condannato contro la sua vittima.”
L’autore , avrebbe affermato che ” È Moumni ha accusato in particolare Rachid Najahi di essere un “agente pagato” del governo marocchino e ha affermato che il Festival marocchino era un’attività di propaganda finanziata dal governo. Tuttavia, sottolinea Atlas Media, è stato dimostrato davanti alla Corte che il Festival marocchino si autofinanzia e non ha mai ricevuto alcun sussidio istituzionale o statale”
Il fatto, potrebbe essere una semplice affare privato, ma riveste un aspetto di non poco conto. Infatti, sempre più spesso , nel corso dell’ultimo anno, il Marocco , le sue istituzioni o semplicemente chi sostiene , senza alcun iteresse il Regno del Marocco, facendo conoscere le riforme e l’affidibalità di questa Nazione , viene accusato a vario titolo di essere sostenuto dal Regno stesso.
Negli ultimi mesi, infatti numerose nazioni europee hanno avviato rapporti stretti con il Regno. Solo per citare alcuni esempio il riconoscimenti dell’Ungheria (del gruppo di Visegrad) al Marocco come ” , partner strategico dell’Unione Europea, che gioca un “ruolo decisivo ed esemplare nella lotta all’immigrazione clandestina e al terrorismo”. Sempre a titolo esemplificativo e per far capire l’importanza che il Regno sta assumento non posso dimenticare gli” Accordi di Abramo ” che hanno aperto nuove strade alla collaborazione tra Israele e Marocco . In questo quadro di azione multidimensionale non posso dimenticare il recente accordo con la Repubblica Popolare Cinese attraverso il quale Pechino si impegna a incoraggiare le imprese cinesi a investire in Marocco. La “nuova via della seta ” lanciata nel 2013 mira a migliorare i legami commerciali tra Asia, Europa e Africa e quale miglior paese del Marocco può garantire questo.
Sono tutti fatti che se inseriti uno dietro l’altro fanno capire che vi sono molti interessi per screditare l’immagine del Marocco essendo l’ unica nazione che può mettere in campo una politica multilaterale per il bene dell’Africa e della stabilità del mediterraneo. Screditare il Marocco può servire non solo a creare danni economici ma ad alimentare una politica estera globale che trae nelle divisioni la maggior forza.
Marco Baratto