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Fonte:
www.valigiablu.it
A Portland le proteste contro le politiche migratorie dell’amministrazione Trump e la minaccia di dispiegamento della Guardia nazionale hanno assunto nelle ultime settimane una forma inedita. Una parata di manifestanti in costumi gonfiabili, musica e coreografie davanti all’ufficio locale di Immigration and Customs Enforcement (ICE), o di fronte agli agenti stessi.
Today in “war ravaged” Portland…
Dancing rainbow unicorns and raccoons.Clearly a most dangerous place.
Love you Portland. Stay weird. pic.twitter.com/bLDq5pIbca
— Kelly (@broadwaybabyto) October 8, 2025
L’attenzione nazionale è alta in vista delle mobilitazioni “No Kings” di oggi, annunciate in decine di città USA e per cui si prevedono milioni di adesioni. Ma è particolarmente alta l’attenzione verso Portland. La città già in passato si era resa protagonista per le sue tattiche di protesta: ad esempio nel 2020 dopo l’uccisione di George Floyd, durante la prima amministrazione Trump, con un “muro di mamme” in difesa dei manifestanti.
Anche per questo Trump nelle scorse settimane ha preso particolarmente di mira la città, definendola una “zona di guerra”. L’obiettivo di questa forma di protesta pacifica è duplice: attirare persone, allargando la base di mobilitazione, e ridicolizzare la cornice propagandistica trumpiana, incentrata sull’ordine da ripristinare contro la minaccia “antifa”. “La rana di Portland” o il “pollo di Portland” sono diventati così i protagonisti iconici di questa ondata di proteste.
OregonLive ha raccontato nel dettaglio l’ascesa della “Frog Brigade”, dopo che il 2 ottobre un manifestante in costume da rana, Seth Todd, è stato spruzzato con spray urticante dagli agenti. Da allora i manifestanti vestiti da rana sono aumentati. Il livestreamer Jordy ha creato il sito operationinflation (“operazione gonfiabile”), iniziativa che acquista costumi con piccole donazioni e li distribuisce gratuitamente al presidio. La donazione suggerita per “fornire un costume gonfiabile a un vero americano™” è di 35 dollari.
Un altro momento chiave si è avuto lo scorso 7 ottobre, quando l’influencer di destra Benny Johnson ha pubblicato un video della segretaria alla Sicurezza interna Kristi Noem. Nel video si vede Noem sul tetto della struttura dell’ICE, mentre guarda un gruppo di contestatori, tra cui uno vestito da pollo.
L’uomo è diventato una sorta di celebrità internazionale. Il suo nome è Jack Dickinson, ha 26 anni, e a Portland ha iniziato a protestare lo scorso febbraio, davanti a una concessionaria Tesla. In un’intervista al Willamette Week ha spiegato le ragioni dietro alla sua protesta in costume: “Ciò su cui fanno leva è la paura. Quindi, presentandoci in modo assurdo, in un certo senso dimostriamo loro che in realtà non abbiamo poi così tanta paura. […] Diventa molto più difficile prenderli sul serio quando devono pubblicare un video in cui si vede Kristi Noem sul balcone che osserva l’esercito Antifa, composto da otto giornalisti e cinque manifestanti, uno dei quali indossa un costume da pollo”.
Sulla sua newsletter, la storica Ruth Ben-Ghiat, studiosa di autoritarismi, fa notare che Dickinson ha studiato matematica ed economia, con un focus sulla teoria dei giochi. Scrive Ben-Ghiat:
Le azioni di resistenza possono essere considerate un esempio di ciò che nella teoria dei giochi è noto come “gioco di coordinamento”. Gli individui partecipano alle azioni in base a ciò che credono che gli altri faranno. Sono più incentivati a partecipare se pensano che gli altri abbiano l’intenzione di fare lo stesso. Il rischio è minore se anche altri sono coinvolti. Anche il grado di convinzione che l’operazione avrà successo è importante. La presenza fisica di molte persone alle proteste indica una convinzione collettiva che questa azione possa fare la differenza, spingendo ancora più persone a partecipare.
Da questo punto di vista, continua Ruth, proteste nonviolente come quelle che stiamo vedendo a Portland non sono importanti solo per chi manifesta, o per l’opinione pubblica locale. Possono infatti convincere parti sociali e istituzioni (finanza, gruppi religiosi, grandi aziende e lavoratori) a ritirare il proprio sostegno alla spinta autoritaria messa in moto da Trump, o a non collaborare in favore delle forze di opposizione.
Mentre continuano le proteste, sul fronte giudiziario il 15 ottobre la giudice federale Karin Immergut (Distretto dell’Oregon) ha prorogato di 14 giorni le ordinanze temporanee che bloccano la federalizzazione e il dispiegamento di unità della Guardia nazionale a Portland. Il provvedimento mantiene lo status quo in attesa della decisione della Corte di Appello.
Immagine in anteprima: frame video YouTube
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Fonte originale: https://www.valigiablu.it/proteste-portland-rana-pollo-costume-gonfiabile/
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